Alle porte di Roma, esattamente a sud dell’Agro Romano si trovano le vigne dell’azienda Capizucchi, proprio davanti al Santuario della Madonna del Divino Amore in via Ardeatina. La vicinanza con il Santuario ha condizionato fortemente la storia di questa azienda emergente, a cominciare dalla scelta del logo, la stella posizionata sulla spalla della Madonna fatta con i tralci di vite.
I vigneti si estendono per 25 Ha a corpo unico, che danno vita ad un’ampia varietà di vini dell’azienda, territorio pianeggiante generato dalle attività vulcaniche laziali, si allevano Montepulciano, Cabernet Sauvignon, Pinot Bianco, Pinot Grigio, Malvasia, Merlot, Moscato Giallo, Syrah, Incrocio Manzoni, Verdicchio e Passerina. Le varietà impiantate, dal primo ettaro nel 2014 fino agli ultimi nel 2017, seguono due linee di produzione parallele. La prima mira alla valorizzazione delle specie autoctone, quindi alle denominazioni tradizionali come Roma DOC, la seconda punta al progresso e alla novità introducendo nel territorio laziale varietà tipicamente settentrionali e vocate allo spumante. Hanno la fortuna di avere microclima favorevole e Il terreno di origine vulcanica che donano ai vini sentori minerali e fruttati provenienti da vitigni autoctoni ed internazionali e si fregia delle Doc Roma rosso e Roma bianco.
L’azienda è davvero giovane, come il titolare Dario Diana, che è il figlio del professore ed economista Renato Brunetta con cui divide la proprietà dell’azienda.
Lo incontro al Vinòforum a Roma e mi concede l’intervista:
“La nostra forza è tutto l’affetto con cui portiamo avanti l’azienda vogliamo puntare su Roma e portarla anche fuori all’estero, veniamo dal Divino Amore, siamo un’azienda romanissima, ci troviamo sull’Ardeatina, siamo originari di lì ed io faccio parte di quella zona da due , non abbiamo mai fatto questo tipo di mestiere, è davvero per me una sfida.
Il vino con cui cresciamo anche noi, di anno in anno ci rendiamo conto di quali sono le potenzialità sia nostre in cantina con il nostro enologo, sia dei terreni su cui abbiamo puntato che comunque finora nonostante la storia sia breve ci ha dato dei o degli ottimi risultati.
Il prossimo progetto ha come obiettivo quello di riuscire ad avere la cantina in azienda che per ora non abbiamo ancora. Produciamo delocalizzati quindi presso il nostro enologo, Lorenzo Costantini alcune varietà, a Genzano altre chi riesce a spumantizzare, in zona accogliendo le nostre bollicine, affiancato sempre da figure laziali, di una professionalità incredibile da cui ho imparato tantissimo, anche perché poi veniamo da un altro mondo. L’obiettivo primario adesso è arrivare ad avere impianto di produzione in loco e cominciare quindi ad avere anche un’impronta maggiore proprio sul prodotto ultimo finito.
Il vino che ci rappresenta è Roma Doc blend di Montepulciano e Cabernet Sauvignon, una bottiglia che ci ha fatto conoscere sul mercato romano, anche se puntiamo in alto e vorremmo sicuramente proporlo al mercato estero.”
Clara Maria Iachini – https://blog.winetales.it/speciale-vinoforum/il-divino-di-roma/